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PESCE NELLA RETE

Il rafforzamento delle imprese ittiche e dell’acquacoltura passa attraverso una loro maggiore, reciproca integrazione, ma anche attraverso il potenziamento delle sinergie sia con le imprese della distribuzione e commercializzazione, sia con quelle di altri settori produttivi come il turismo, lo sport, la ristorazione ecc.

L’approccio di filiera favorisce, da un lato, l’aggregazione dei produttori, presupposto fondamentale alla creazione di migliori relazioni di mercato (grazie al raggiungimento di un’adeguata massa critica), dall’altro sostiene la riorganizzazione del settore nel suo complesso.

La programmazione negoziata è intesa come la “regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo”. Prevista dalle deliberazioni CIPE del 25 febbraio 1994 e del 21 marzo 1997, essa è stata estesa, con deliberazione CIPE n. 127 dell’11 novembre 1998, alle iniziative proposte dalle imprese agricole, della pesca marittima ed in acque salmastre e dell’acquacoltura e ai relativi consorzi.

Alla programmazione negoziata, nella sua accezione più ampia sopra riportata, appartengono i contratti di filiera, uno strumento che ben si presta alla semplificazione amministrativa e al miglioramento dei rapporti tra gli operatori del settore e la pubblica amministrazione per lo sviluppo di processi di integrazione di filiera.

I contratti di filiera danno attuazione al processo di collaborazione tra pubblico e privato nella realizzazione di interventi che implicano decisioni istituzionali ed eventualmente la previsione di risorse finanziarie pubbliche. Il presente progetto PESCE NELLA RETE, Convenzione Mipaaf per la realizzazione del programma relativo al D.D. 28 giugno 2013 “Assistenza finalizzata alla semplificazione amministrativa per lo sviluppo di processi di integrazione di filiera” – Capitolo 7044 del D.M. 86, ha avuto lo scopo di assistere l’amministrazione pubblica nella diffusione dello strumento della programmazione negoziata tra gli operatori del settore ittico, attraverso la messa a punto di alcune ipotesi di contratti di filiera. Le aree prescelte per la verifica di fattibilità, attraverso valutazioni tecnico-economiche basate sui risultati di analisi desk e field, sopralluoghi e dati reperiti da fonti ufficiali e recenti, sono state la Sardegna, la Toscana e le Marche.