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Anim-Azione ittica

Il presente Piano di intervento Anim-Azione ittica si inquadra nelle iniziative previste nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2013 – 2015 del Mipaaf, D.D. n. 226 dell’8 Luglio 2015, (paragrafo 4.2 – Tutela della Concorrenza e competitività delle imprese di pesca ed in particolare al paragrafo 4.2.4 – Promozione dell’associazionismo), configurandosi come un programma di sviluppo della pesca e dell’acquacoltura stimolando direttamente l’impresa ittica a farsi porta voce verso il consumatore del valore aggiunto che caratterizza il pesce italiano in termini di qualità del pescato e di utilizzo di metodi innovativi di preparazione e trasformazione.

I temi affrontati e gli obiettivi che si intendono raggiungere fanno parte di una linea strategica che Coldiretti ha portato avanti nell’ambito di attività volte ad un’evoluzione dell’impresa ittica, non più come soggetto meramente legato alla fase di pesca, ma come imprenditore capace di fornire valore aggiunto al proprio prodotto mediante l’introduzione di sistemi innovativi di preparazione e trasformazione in grado di garantire freschezza, qualità e certezza di origine.

L’obiettivo principale che si intende raggiungere è quello di incentivare ulteriormente le capacità imprenditoriali del settore ittico coinvolgendo in prima persona la figura del pescatore nella promozione del pesce italiano affidandogli il ruolo di comunicare direttamente al consumatore i valori culturali e di qualità che caratterizzano il sistema ittico italiano.

Tale azione sarà rafforzata dalla implementazione dei progetti sperimentali che sono stati conclusi con i Progetti presentati per l’annualità 2013 e 2014 e che hanno mirato ad individuare e verificare concretamente modalità e tipologie di lavorazione del prodotto pescato ed anche del confezionamento da realizzarsi direttamente dalle imprese ittiche in un’ottica di ottimizzazione e raccorciamento della filiera ittica italiana.

Scopo del progetto è quindi quello di ridare reddito alla produzione ittica della pesca e dell’acquacoltura, ma anche contenere lo sforzo di prelievo di risorse alieutiche, cercando di coniugare meno sforzo di pesca e più valore della produzione, puntando sul potere comunicativo posseduto dall’imprenditore ittico, sulla possibilità di immettere sul mercato prodotti con maggior valore aggiunto le cui caratteristiche qualitative sono garantite direttamente dalla sua presenza e sulla certezza di intercettare una vasta platea di consumatori che effettuano i rifornimenti alimentari presso la grande distribuzione.